Un'arma nel cuore
UN'ARMA NEL CUORE. Nell'Italia di oggi ritratti di eroi vissuti nel silenziosi. Romanzo.
Niente retorica: solo fatti. Con un pizzico di autoironia ed autocritica. “Un libro onesto” aveva definito così Carlo Vulpio sul Corriere della Sera, la prima versione del 2012, di un’autobiografi a che si presenta come la sceneggiatura di un film. Invece è una concatenazione di eventi che ripercorre uno spaccato della nostra storia recente, ma con un angolo di osservazione originale.
L’antico ed eterno conflitto tra guardie e ladri, tra bene e male, tra giustizia e malaffare. Profumo di caffè e sigarette consumate in notti insonni cariche di tensione e di pensieri. Carabinieri sconosciuti, eroi silenziosi con un solo credo: il proprio dovere, determinati e pronti a tutto. Uomini comuni e semplici, con le loro paure, i loro sentimenti, le loro debolezze, su quella sottile linea di confine tra il bene e male, tra buoni e cattivi. E tanti personaggi: mafiosi, narcotrafficanti, camorristi e confidenti nei quali il protagonista si è imbattuto. Ma anche magistrati, politici e vertici delle forze dell’ordine con i quali ha collaborato in complesse indagini e rischiose operazioni di intelligence. Eroi e coraggiosi, pavidi e burocrati, sino a fi gure che andrebbero accantonate nell’oblio.
Da Corleone a Bogotà, operazioni ad alto rischio, come le indagini sui complici massoni di Totò Rina, o quelle da infiltrato tra i narcos. Sino al passaggio nel torbido mondo dell’alta finanza e la sofferta vicenda giudiziaria dove l’ultimo...fu il fuoco amico.
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