Il paese dei sogni infranti
Il libro narra la storia di una bambina di circa sei anni che trascorre l'infanzia durante la dittatura comunista nella ex Cecoslovacchia dal 1953 al 1969, subendo gli esiti ultimi delle persecuzioni staliniane, costretta all'esilio forzato in un paesino sperduto nelle montagne della Repubblica Slovacca.
Il libro narra la storia di una bambina di circa sei anni che trascorre l'infanzia durante la dittatura comunista nella ex Cecoslovacchia dal 1953 al 1969, subendo gli esiti ultimi delle persecuzioni staliniane, costretta all'esilio forzato in un paesino sperduto nelle montagne della Repubblica Slovacca. Una vita scandita dalla tappe della Storia: la salita al potere in Russia di Nikita Khrusciov, la Primavera di Praga (guidata da Alexander Dubcek), l'insperata (ma tardiva) riabilitazione dei perseguitati politici a lenire, ad ogni modo, le ferite d'una vita sgualcita e dolente.
A tutto questo si aggiunse la scomparsa dei parenti in Ucraina durante la seconda guerra mondiale ed il racconto -senza censure- dei maltrattamenti subiti tra le mura domestiche ad opera del presunto padre sino all'adolescenza, quando finalmente, sia pur tra mille difficoltà, la ragazza decide per sé un altro destino, 'esiliandosi', questa volta volontariamente, sotto altri cieli, senz'altro più liberi ed intatti di sogni e speranze.
Alcuni episodi del libro, infine, si riferiscono parzialmente al presente.
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