Appennini anno zero, Comunicazione e salute dopo il terremoto
APPENNINI ANNO ZERO, a cura di Marina Dobosz e Raffaele Federici
Il terremoto é una catastrofe. È un evento estremo che sgretola la struttura sociale e il sistema dei significati, innesca e produce una loro profonda trasformazione. E l'impatto di una catastrofe naturale sulla società può essere compreso anche a partire dai simboli e dalle parole utilizzate dalle persone per descrivere l'evento. Gli abitanti del Cratere, cercano la casa e il lavoro, cercano una via d'uscita, come il protagonista di Germania Anno Zero: hanno idee, progetti, volontà , ma sono persone ormai impazienti attraversate dalle acuminate frecce prodotte dalla violenza distruttiva della instabilità geologica, dalla lentezza dei processi di ricostruzione, dalla incapacità normativa di comprendere la complessità della situazione, dall'incapacità normativa di produrre speranza. Il volume propone una lettura del terremoto come punto di svolta e come turning point e la scelta di considerarlo attraverso le categorie delle scienze sociali permette di interpretarne prima la ferita inferta ai luoghi, ai paesaggi e alle biograï¬ e, che diventano così fratture decisive ai fini dei processi di costruzione identitaria, nelle pratiche quotidiane, nelle esperienze di vita a livello individuale e collettivo, aprendo a direzioni di movimento che sarebbero state impossibili prima del trauma, e infatti segnano in modo indelebile il poi. Si tratta di direzioni di movimento per definizione ambivalenti, in bilico tra l'abisso della regressione e le possibilità del cambiamento.
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