Flavio Renzoni. Diario giornaliero per il militare, di Valeria Checconi

Nato dall'emozione e dalla ricchezza di ricordi questo lavoro é uno spaccato di vita inserito in un particolare momento storico.

Uno spaccato del cuore di un ragazzo di ventiquattro anni che, già  congedato per aver espletato gli obblighi di leva, viene richiamato e inviato in una terra tanto lontana e misteriosa da far sembrare il viaggio che, costeggiando l'Egitto lo conduce a Massaua, quasi una vacanza da raccontare al ritorno.

Sensazione illusoria: i mesi che seguiranno gli faranno conoscere le marce, il lavoro, la malattia, la fame e la sete, il rombo del cannone persistente di giorno e di notte, la guerra e i morti. E questo ragazzo, nella sua semplicità  e immediatezza, annota nel suo libriccino nero con i bordi rossi, poi gelosamente custodito nel tempo, avvenimenti e sensazioni senza mai perdere, nemmeno per un attimo, la fiducia e la speranza che dentro di lui é certezza di tornare. Un animo delicato che nemmeno la guerra riesce a inasprire, un animo mite che tutto sopporta, che si fa coraggio da solo nel culto profondo della vita, davanti alla quale ogni altra cosa si
ridimensiona.

"Basta la vita", scrive Flavio accennando alle sue disavventure: il resto passa, ma la vita deve restare. Per essa si fa forza e coraggio, resistendo nella convinzione di difendere l'unica cosa veramente
importante.