SAN VALENTINO MARTIRE Vescovo e Patrono Massimo della Città di Terni

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SAN VALENTINO MARTIRE Vescovo e Patrono Massimo della Città di Terni di Adolfo Puxeddu

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Il Culto di San Valentino, Martire, Ve - scovo, Patrono Massimo della Città di Terni, viene illustrato nei suoi molteplici aspetti. Sulla base di recenti studi, la decapitazione nottetempo di Valentino Ve - scovo di Interamna Nahars avvenne al II miglio della via Flaminia il 14 febbraio nell’anno 346 o 347 (non nel III secolo, secondo la classica vulgata BHL 8460) per ordine di Furio Placido, che fu Prefetto di Roma in tale epoca, quindi in età post-costantiniana, in un rigurgito di paganesimo, da parte di funzionari imperiali tradizionalisti. Il suo corpo venne sepolto dai suoi discepoli al LXIII miglio della Flaminia, su di un colle alla periferia meridionale di Interamna; sul luogo del sepolcro venne edificata una basilica in suo onore, che nei secoli successivi, per guerre intestine tra le città di Terni e Narni, andò progressivamente in rovina. Nell’ambito di un “fervore antiquario” della riscoperta dei corpi dei santi, propugnata nello spirito della Controriforma, il 21 giugno 1605 vennero rinvenute le Sacre Spoglie di San Valentino, che furono ospitate temporaneamente nella Cattedrale di Terni. Per disposizione del Prefetto della Congregazione dei Riti venne restaurata parzialmente l’antica basilica e la custodia del Corpo del Santo fu affidata ai Padri Carmelitani scalzi (dal 22 luglio 1618).

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